Carissimi soci,
vi informiamo che il 14 marzo, quindi con un paio di settimane di ritardo sulla prima data concordata, il Presidente di BioHighTech NET, ing. Diego Bravar, è stato ricevuto a Bruxelles da una commissione del CESE, il Comitato economico e sociale europeo, organo consultivo della Comunità economica.
All’incontro ha partecipato anche Renzo Tomellini, membro della direzione generale per la Ricerca e l’Innovazione della Commissione Europea.

Nell’occasione è stato descritto lo status quo nella Regione Friuli Venezia Giulia in materia di finaziamenti per i cluster di maggiore rilievo, tra cui anche quello della salute. In particolare, la Regione, in cinque anni, ha stanziato, attraverso i finanziamenti PorFesr, 230 milioni di euro, che sono stati distribuiti ad Imprese, Enti di ricerca ed Università. A questo budget vanno ad aggiungersi i fondi di finanziamento dei Progetti transfrontalieri che hanno un ammontare ben superiore (circa mille milioni di euro), ma con una ricaduta sul mondo produttivo ed imprenditoriale da valutare nei risultati.
Tali finanziamenti -ha evidenziato Bravar- pur essendo molto importanti, sono ancora insufficienti  per recuperare il gap generato dalla crisi 2008-2012, nel quale sono state perse dal sistema economico regionale 3.759 imprese e 29.615 lavoratori occupati.

L’iter intrapreso da Trieste, sulla scia della consolidata vocazione alla strutturazione dell’ecosistema della Ricerca, passa attraverso un evento fondamentale, l’European Science Open Forum -ESOF 2020 e lo sviluppo delle tematiche a sostegno della Scienza (Science to Science; Science to Policy; Science to Citizen; Science to Media e sopratutto Science to Business).
Per ESOF 2020 si confronteranno a Trieste circa 4.000 scienziati e 400 giornalisti scientifici. Verranno realizzati oltre 200 eventi, anche con l’intento di promuovere l’innovazione nelle Imprese.

Intanto, a sostegno dell’Evento, molti imprenditori della Venezia Giulia hanno avviato, costituendo la TCC Srl, la costruzione nel Porto Vecchio del più moderno Centro Congressi Polifunzionale del Nord-Est Italia, in grado di ospitare complessivamente 2.700 persone in sei sale e capace di 3.800 mq di spazi espositivi.
Appare quindi evidente il ruolo che Trieste può svolgere dal 2020 come modello europeo di smart city anche attraverso gli eventi congressuali ed espositivi di TCC.

Ed è proprio nell’ambito della Science to business che abbiamo chiesto maggiore attenzione al CESE, auspicando lo sviluppo delle collaborazioni delle organizzazioni confindustriali europee dei paesi a maggiore risultato manifatturiero (Germania ed Italia) e di quelle dell’est europeo e dei Balcani.
A tal proposito, gli strumenti di Cooperazione transfrontaliera europea, con gli Stati confinanti di Slovenia, Austria e Croazia hanno presentato un deficit di ricadute economiche nella Regione Friuli Venezia Giulia, soprattutto per il fatto che la struttura dei bandi ha facilitato la partecipazione di soggetti di natura istituzionale (pubblica) e scientifica, non valorizzando sufficientemente gli Imprenditori e le Aziende. L’ammontare delle risorse dedicate a queste iniziative di cooperazione transfrontaliera è stato molto considerevole e sicuramente superiore ai progetti Por-Fesr che invece hanno esplicato molta efficienza ed efficacia nei confronti dello sviluppo industriale innovativo.

Renzo Tomellini, membro della direzione generale per la Ricerca e l’Innovazione, ha confermato l’impegno della Commissione a sviluppare i programmi quadro per la Ricerca e lo sviluppo, come Horizon 2020, con lo scopo di migliorare le prestazioni e la qualità della ricerca e dell’innovazione a livello europeo attraverso la concorrenza.
Tomellini ha anche confermato l’impegno della Commissione di prorogare, alla scadenza del 2020, il programma Horizon 2020 per perseguire l’obiettivo di avvicinare la Scienza e la Ricerca ai Cittadini ed all’industria. Science to Citizen e Science to Business, per l’appunto.